Il Camp Jeep 2019 è stata un’edizione spettacolare, capace di coinvolgere il maggior numero di appassionati nella storia dell’evento. Gli organizzatori del JOG (Jeep Owners Group) parlano di più di 700 Jeep e oltre 1.500 appassionati, con la presenza di tante famiglie, bambini ed equipaggi provenienti da tutta Europa, dall’Africa e anche dal Giappone. Lingue e culture diverse ma un comune entusiasmo per l’avventura in puro stile Jeep. Ed è l’ennesima dimostrazione che esiste un legame speciale tra il marchio americano e i suoi appassionati. Del resto la location di quest’anno era davvero da urlo: San Martino di Castrozza (Trento), una perla nel cuore delle Dolomiti.
Quella che si è svolta dal 12 al 14 luglio scorsi è stata anche l’edizione più eco-sostenibile di sempre: tutti i ciocchi di legno usati per l’allestimento sono arrivati infatti dagli alberi crollati durante i temporali che lo scorso ottobre hanno colpito i boschi limitrofi all’area dell’evento. Si tratta in totale di 100 metri cubi di tronchi, pari a 250 tonnellate di legno, a cui si aggiungono i 360 metri cubi di cippato. Come avete potuto leggere a inizio rivista, i partecipanti hanno potuto toccare con mano, in anteprima europea, la nuova Jeep Gladiator, che segna il ritorno del marchio nel segmento dei pick up dopo 27 anni.
Al suo fianco c’erano tutti i modelli della gamma, dall’icona Wrangler a Renegade, Compass, Cherokee e Grand Cherokee. Proprio quest’ultima ha regalato grandi emozioni nella versione Trackhawk, la Jeep più potente e veloce di sempre grazie ai 710 CV di potenza sviluppati dal motore 6.2 V8 sovralimentato. Sotto i riflettori c’era anche la nuova Jeep Wrangler 1941 designed by Mopar, un allestimento 100% “street legal”.
Il Camp Jeep, come di consueto, ha riservato anche molto spazio all’esperienza off road proponendo percorsi a diversi livelli di difficoltà che hanno consentito ai partecipanti di mettere alla prova le capacità dei modelli Jeep e le proprie abilità di guida in fuoristrada con l’ausilio della Jeep Academy. Apprezzatissime anche le aree dedicate alla scoperta del mondo Jeep in senso più ampio: oltre all’Academy, l’area Museo con i modelli storici e l’area Mopar con un’ampia gamma di Authentic Accessories powered by Mopar per la nuova Wrangler 1941 insieme a una selezione della nuova linea di merchandising di Mopar. È stato inoltre possibile scoprire Mopar Connect, il set ufficiale di servizi connessi dedicati alla Sicurezza e al Controllo remoto del veicolo.
Oltre al fuoristrada il programma del week end lungo includeva anche sport all’aria aperta, barbecue, una inedita e spettacolare ruota panoramica, attività per bambini, concerti dal vivo, sino alla spettacolare conclusione con la Jeep Parade che ha raggiunto il Passo Rolle a quota 2.000 metri.
Foto LaPresse – Marco Alpozzi
“Le edizioni del Camp Jeep sono state una più bella dell’altra, e questa sulle Dolomiti è stata davvero favolosa” dice Fabrizio Mereghetti, milanese di Dairago, appassionato da decenni di Jeep, socio del Jeepers Club Milano e autentico “aficionado” del Camp (ha partecipato alle ultime quattro edizioni delle sei organizzate dal JOG, sempre con la famiglia e con la sua CJ7 con motore 5.9 V8 trapiantato dalla Wagoneer). “Io amo la montagna, per cui non poteva essere diversamente. Il Camp piace molto anche ai miei due figli, una di 30 e uno di 26 anni, che vengono sempre entusiasti. Infatti, per via della routine del lavoro, di solito non riusciamo a stare molto assieme, mentre al Camp riusciamo a divertirci e a vivere delle belle emozioni tutti uniti. E il fatto che lo viviamo insieme agli amici del club lo rende ancora più divertente. Alzarsi la mattina in uno scenario spettacolare dove ti senti libero, respirare l’aria pura, attraversare dei boschi magnifici per arrivare a fare la sosta per il pranzo in un alpeggio circondati dai cavalli al pascolo, per poi cimentarsi in un percorso “nero” (il livello più difficile) e riuscire a uscirne solo grazie al verricello, assistere il sabato sera al concerto di un gruppo eccezionale, col quale alla fine abbiamo condiviso del vino: sono solo alcuni dei tanti momenti fantastici di un evento dallo spirito unico e sempre molto ben organizzato. Peccato che duri solo tre giorni! Per un jeeper il Camp è una tappa obbligata, e chi viene non riesce a non tornare l’anno dopo, infatti il numero dei partecipanti cresce costantemente anno dopo anno perché la formula è eccezionale”.
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