Forte di una riserva di cavalli che non fa rimpiangere il V6 americano (anzi), la versione a benzina per l’Europa della nuova Wrangler, preparata dall’azienda romana, è divertente e performante in ogni condizione, sia su strada che in fuoristrada, anche impegnativo. Occhio però a non farvi prendere la mano…
di Francesco Fatichenti – Foto di Francesco Fatichenti
I PRO
– Motore brillante
– Prestazioni in fuoristrada
– Modifiche omologabili
I CONTRO
– Mancanza di coppie coniche corte
– Supporto ruota di scorta rumoroso
Un anno dopo aver provato la JL Unlimited 3.6 V6 Rubicon allestita – primo esemplare preparato in Europa – dalla Rock’s 4×4, eccoci di nuovo alle prese con un’altra splendida JL Rubicon a benzina “Rock’s Edition”. Questa volta però il passo è corto e sotto il cofano c’è il 2.0 turbo benzina tutto italiano da ben 272 cavalli. Il primo produttore italiano di accessori per Jeep ha realizzato un allestimento completo della JL, il massimo omologabile per essere in regola con il Codice della Strada e potersi divertire nell’off road anche impegnativo in tutta tranquillità. Troviamo quindi un rialzo dell’assetto di 2 pollici, le gomme da 37”, i paraurti rinforzati (da notare che l’anteriore è l’inedito modello Challenger in alluminio, dalle linee morbide), il verricello, le protezioni sottoporta.
Il motore è piccolo ma inaspettatamente brillante, al punto che non è stato toccato: il preparatore si è limitato ad applicare un filtro dell’aria sportivo e uno snorkel. Come tutte le preparazioni sfornate da Rock’s 4×4, anche questa JL si caratterizza per l’aspetto grintoso ma equilibrato nelle forme e molto curato. Oltre che bella, questa Wrangler è anche estremamente performante e divertente, sia su strada che in fuoristrada. Su asfalto si apprezza subito la potenza del motore, che non si fa pregare: aiutato dall’ottimo cambio automatico a 8 rapporti, spinge forte già dai regimi più bassi e continua progressivo fino al limite, battendo in allungo persino il “fratello” americano 3.6 V6.
Come prima, più di prima!
Sebbene siano state mantenute le coppie coniche originali la “cavalleria” è così numerosa e ben gestita che non ci si accorge di avere delle gomme da 37”. C’è da dire, però, che l’adozione di coppie coniche più corte è un intervento quasi obbligato, dato che pneumatici così grandi fanno perdere praticamente due marce. Senza contare che, con i rapporti di trasmissione ripristinati, il motore arriva a far paura!
La guidabilità e la stabilità sono rimaste del tutto invariate rispetto alla vettura di serie. Di questa Wrangler si apprezza molto anche il sistema di trazione Selec-Trac, esclusivo delle versioni turbo benzina: nonostante si tratti di un sistema “on demand”, che cioè innesta le quattro ruote motrici all’occorrenza in modo automatico, l’effetto che produce sui fondi a scarsa aderenza è quello di una vera trazione integrale permanente, con la vettura sempre saldamente piantata a terra. Segno che il settaggio elettronico del sistema è decisamente azzeccato. Sullo sterrato, l’assetto regolabile permette di trovare sempre la taratura giusta per ogni gusto ed esigenza. Per la nostra prova l’avevamo regolato su un livello medio-rigido e questo ci ha permesso di spingere la JL a velocità davvero forti mantenendo una stabilità e una precisione ottimali. Molle e ammortizzatori, infatti, filtrano le asperità con disinvoltura mantenendo sempre composto il corpo vettura. L’unico neo riscontrato è la rumorosità sullo sconnesso del supporto della ruota di scorta, dotato di rilocatore per potervi montare una gomma da 37”: purtroppo il portellone della JL, in alluminio, non regge il peso di ruote di queste dimensioni, per le quali è necessario adottare un ben più robusto supporto a cancello (che Rock’s ha già predisposto e commercializzerà a breve).
Nel fuoristrada trialistico la JL ha confermato la sua grande mobilità, data dalla dotazione di serie della versione Rubicon (che include il rapporto di riduzione delle marce di 4:1, i differenziali anteriore e posteriore bloccabili elettricamente e la barra antirollio anteriore scollegabile elettricamente), a cui si aggiunge ovviamente l’elevata potenza del motore. Che però bisogna imparare a gestire: la versione a passo corto della JL turbo benzina risulta un po’ “nervosa”, e consente talmente tanto che è un attimo farsi prendere la mano! La mobilità di serie qui è esaltata dalla buona escursione delle sospensioni, dall’ampia luce a terra assicurata dalle gomme da 37” e dall’ottimo grip dei pneumatici stessi.
Pur non trattandosi di una preparazione estrema, questa Rock’s Edition ha doti di arrampicatrice che vanno ben oltre i limiti imposti dalla carrozzeria. E se non avete remore nel mettere alla prova i paraurti e le protezioni sottoporta, vi regalerà emozioni impensabili.
IN DETTAGLIO
Il motore è il 4 cilindri a benzina turbo di 1.995 cm3, l’unica motorizzazione a benzina disponibile in Europa (il 3.6 V6 da 285 cavalli non viene importato). Già montato sull’Alfa Romeo Giulia, il 2.0 ha la distribuzione bialbero con fasatura variabile indipendente dei due alberi a camme, 16 valvole e un turbocompressore twin-scroll. Eroga una potenza massima di 272 cavalli a 5.250 giri/min e una coppia massima di 400 Nm a 3.000 giri/min, motivo per cui il preparatore romano lo ha lasciato nella configurazione originale.
Le uniche modifiche apportate sono l’adozione di un filtro dell’aria sportivo K&N e di uno snorkel della Mopar.
Il turbo benzina è accoppiato esclusivamente a un cambio automatico ZF a controllo elettronico a 8 rapporti. Trattandosi della versione Rubicon, il ripartitore ha il rapporto di riduzione delle marce di 4:1 e i differenziali anteriore e posteriore sono bloccabili elettricamente.
A differenza delle diesel, le versioni turbobenzina della Wrangler presentano il sistema di trazione Selec-Trac, che presenta un’ulteriore modalità di trazione, la 4H Auto, selezionabile tramite la leva di comando del ripartitore. La modalità 4H Auto realizza una trazione 4×4 on demand, ovvero le quattro ruote motrici si inseriscono automaticamente in caso di perdita di aderenza. Ciò è reso possibile dal FAD (Front Axle Disconnect), un sistema che, tramite un attuatore gestito elettronicamente, innesta e disinnesta automaticamente, a seconda della necessità, il semiasse anteriore destro, che è diviso in due segmenti.
L’assetto è stato rialzato di 2 pollici (5 cm) adottando 4 molle rinforzate e di tipo progressivo della Synergy abbinate ad ammortizzatori monotubo a gas con serbatoio supplementare girevole piggy-back, naturalmente di lunghezza adeguata. Anche le barre stabilizzatrici hanno richiesto un adattamento in conseguenza del rialzo delle sospensioni: sono state montate biellette più lunghe (le anteriori sono le posteriori originali della Wrangler, mentre le posteriori sono quelle realizzate dalla Synergy) e sono stati applicati dei distanziali di acciaio sugli attacchi al telaio della barra posteriore, forniti dalla Synergy. Per evitare che le gomme da 37” tocchino la carrozzeria in fase di compressione delle sospensioni, l’escursione è stata limitata aumentando l’altezza delle battute dei tamponi di fine corsa sui ponti. L’entità contenuta del rialzo ha permesso di mantenere i puntoni delle sospensioni e le barre Panhard originali.
Con i pneumatici maggiorati è d’obbligo potenziare l’ammortizzatore di sterzo: quello originale è stato sostituito con un più performante elemento a gas prodotto dalla stessa Rock’s 4×4.
I pneumatici BF Goodrich Mud Terrain KM3, nella misura 37×12.50 R 17, sono calzati su cerchi in lega della Method da 8.5×17 con ET 0. La maggiore sporgenza delle ruote è coperta da piccoli parafanghini supplementari di gomma.
Il paraurti anteriore è l’inedito modello Challenger della Rock’s 4×4, specifico per la JL, realizzato in alluminio. È dotato di porta verricello, due ganci base e predisposizione per i sensori di parcheggio originali. Sotto il paraurti si raccorda la piastra paratiranteria in alluminio, mentre al suo interno è alloggiato un verricello Superwinch NX10 da 10.000 libbre (4,5 tonnellate) caricato con cavo sintetico Dyneema. La bocca guida cavo del verricello, in alluminio, è nascosta dal porta targa sollevabile.
Il paraurti posteriore è il modello Stealth per la JL in acciaio, dotato di gancio a vite, luci retronebbia e luci targa a LED, predisposizione per sensori di parcheggio originali.
Per montare la ruota di scorta maggiorata è necessario un rilocatore che sposta in alto la staffa di attacco, prodotto da Rock’s 4×4. Con ruote grandi e pesanti, però, sullo sconnesso il portellone di alluminio flette e rende il supporto rumoroso.
Le fasce sottoporta della carrozzeria sono protette da robuste pedane tubolari con inclinazione a 45 gradi, che limita la sporgenza laterale. Alla base del parabrezza troviamo due faretti supplementari a LED, fissati alla carrozzeria tramite le staffe create appositamente da Rock’s 4×4.
MODIFICHE E COSTI
Snorkel Mopar 1.500
Molle ant. rinforzate progressive 2” Synergy (2) 340
Molle post. rinforzate progressive 2” Synergy (2) 320
Ammortizzatori a gas Rock’s 4×4 regolabili con serbatoio piggy-back (4) 1.600
Biellette barra stabilizzatrice post. Synergy (2) 130
Rilocatori barra stabilizzatrice post. Synergy 70
Cerchi in lega Method Race Wheels MR305 8.5×17 ET 0 (5) 350
Pneumatici BF Goodrich Mud Terrain KM3 37×12.50 R 17 (5) 1.500
Paraurti ant. in alluminio Rock’s 4×4 Challenger con porta verricello 1.400
Piastra paratiranteria ant. in alluminio nera 205
Verricello Superwinch NX10 da 10.000 libbre con cavo sintetico Dyneema 965
Bocca guida cavo in alluminio 60
Porta targa ant. 160
Paraurti post. in acciaio Rock’s 4×4 Stealth con gancio a vite, retronebbia e luci targa a LED, rilocatore ruota di scorta e predisposizione per sensori di parcheggio originali 1.210
Pedane sottoporta tubolari 45° (2) 665
Prezzi in euro IVA inclusa, manodopera esclusa
IL PREPARATORE
ROCK’S 4×4
Via del Podere di San Giusto, 29
00166 Roma
TEL.: 06-61528090
WEB: www.rocks-4×4.it
MAIL: rocks@rocks-4×4.it
© 4×4 Magazine – RIPRODUZIONE RISERVATA