Senza dubbio rappresenta il mezzo più impressionante del 2020. Abbiamo avuto il piacere di provarlo e metterlo sotto pressione. Come non detto, non ci siamo riusciti.
Era proprio questo l’intento dell’ingegnere russo che l’ha progettato, Alexy Garagashayan. Ottenere un mezzo idoneo a lavorare in condizioni estreme come quelle che spesso si incontrano nel suo Paese e, ultimamente, anche nel nostro!
Neve alta e, con il disgelo, fango e paludi. Niente da fare, testato nelle peggiori condizioni e in Russia non si scherza, non si arrende: al contrario dei fuoristrada 4×4 tradizionali, anche i più possenti. Lo Sherp, che grazie alle ruote enormi (alte 1,6 metri) e al peso contenuto (1.300 kg) non conosce ostacoli impossibili da superare.
Lo sa bene la Laurini Officine Meccaniche di Busseto (Parma), importante azienda specializzata nella produzione di macchine per movimento terra e per la posa delle pipeline, le condutture di gasdotti e oleodotti, che utilizza con successo lo Sherp per il trasporto del personale nei cantieri nelle più remote e difficili zone del mondo in cui opera e dalla seconda metà del 2019 ha deciso anche di importarlo in Italia per arricchire il parco di mezzi industriali a sua disposizione.
Lo Sherp, che raggiunge la velocità massima di 40 km/h su strada e 6 km/h in acqua, supera pendenze longitudinali di 45° e laterali di 36°. In acqua la propulsione è garantita dalle “pale” di cui sono dotati i pneumatici, che per questo devono essere ben gonfi (anche se il veicolo galleggia anche con le gomme sgonfie).
Nel fuoristrada trialistico, invece, i pneumatici devono ovviamente essere sgonfiati per evitare i rimbalzi e massimizzare l’aderenza sugli ostacoli più pronunciati. A proposito, lo Sherp può superare ostacoli verticali alti fino a 1 metro!
Eccellente, infine, anche la maneggevolezza: il diametro di sterzata è di 5 metri, in altre parole lo Sherp può girare praticamente su se stesso bloccando le ruote di un lato. Come un ballerino del Bolscioi!
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