Toyota Land Cruiser LJ 70, salto nel futuro

Per la pratica del fuoristrada estremo investire su un 4×4 datato è la scelta più saggia. Solo questi mezzi hanno le caratteristiche giuste per rispondere agli strapazzi più assurdi e si prestano bene alle elaborazioni più diverse. Questa sorte è toccata ad una Toyota con più di 30 anni sulle spalle. Il risultato finale è a dir poco strabiliante!

IL PREPARATORE

Homer Factory 4×4

Via Antonio Moscatelli, 207/a

00013 Mentana (RM)

Tel: 338-8142498

Mail: montanari.homer@gmail.com

Referente: Stefano Stocchi

Il proprietario. Carlo di Lieto vive ad Ardea ma lavora a Roma. È iscritto al Club Fuoristrada Indipendente con cui effettua uscite quasi ogni domenica. Se volete sapere qualcosa di più sulla sua vettura potete contattarlo alla mail inecar@libero.it.

Testo e foto di Lorenzo Gentile

Carlo Di Lieto è un imprenditore di Ardea che lavora a Roma nel settore delle autodemolizioni. La sua attività lavorativa, che lo porta a passare tanto tempo a contatto con le auto, si sposa con la sua passione di sempre, il fuoristrada, che gli permette di vivere e condividere con molti amici l’amore per i motori e  per le scampagnate fuoriporta.

Da oltre tre anni Carlo si dedica con passione all’off road e in così poco tempo ha già avuto una Wrangler TJ, un Pajero Pinin (su cui ha installato il ponte anteriore) per poi passare alla Toyota LJ 70 protagonista di questo servizio.

L’inizio di questa avventura non partì per il meglio a causa di un brutto incidente con tanto di capottamento che costò seri danni alla land Cruiser, ma fortunatamente senza conseguenze per Carlo che, come i suoi amici ben sanno, è uno con la “pellaccia dura”.

Questo spiacevole episodio, tuttavia, segnò l’inizio della preparazione della vettura. Un noto elaboratore di Roma, Angelucci 4×4, gli venne in soccorso: in breve gli trovò una nuova cabina (l’originale era troppo danneggiata per poter essere riparata) e gli consigliò la trasformazione in pick up.



La base era gettata: a quel punto la Toyota era destinata ad avere un’anima da vera divoratrice di fango. Tra le tante conoscenze acquisite da Carlo durante le varie uscite e i raduni c’è Stefano Stocchi, titolare di un’officina alle porte di Roma Nord, che si rese ben disponibile ad aiutarlo e gli espose il suo progetto.

L’idea era sostituire il fiacco 2.4 turbodiesel di serie e dotare la vettura  di un nuovo schema sospensivo che potesse aumentare l’escursione in maniera esponenziale. Circa l’unità motrice il preparatore decise di puntare su un BMW 6 cilindri turbodiesel con 160.000 km alle spalle.

Il motore si dimostrò sin da subito validissimo per il tipo vettura, capace di scaricare bene la potenza ed erogare una coppia poderosa sin dai bassi giri. Lo schema sospensivo era un altro problema da risolvere in quanto i due puntoni a due attacchi per assale della serie 70 non sono il massimo se si aspira a partecipare a raduni di una certa caratura.

La cura effettuata, con nuovi puntoni regolabili e triangolo posteriore, ha incrementato notevolmente l’escursione e fatto raggiungere il passo “perfetto” di 100 pollici. Non contento, il proprietario ha rinforzato la trasmissione con nuovi ponti di derivazione Nissan Patrol GR e nuovi alberi della Italgiunti a doppio snodo, necessari per scongiurare rotture visto l’incremento della potenza data dal nuovo propulsore.

Il risultato ottenuto è, a detta del proprietario, un’ottima base di partenza per avvicinarsi al fuoristrada estremo. Uno dei settori che a breve andranno ottimizzati è il reparto molle e ammortizzatori: i pur ottimi ORAP lasceranno infatti il posto ad elementi coassiali che permetteranno di incrementare ancor più l’escursione (abbassando al contempo il baricentro) e accuseranno meno la fatica sui percorsi più duri viste le maggiori dimensioni del pistone.

Il motore, con i suoi 230 cavalli, si dimostra un mostro di potenza per il tipo di auto, ma il prossimo arrivo di una nuova turbina permetterà di aggiungere altri 30 cavalli secondo le stime della Homer Factory.

Questo non solo incrementerà il divertimento alla guida, ma sarà fondamentale per muovere con maggiore disinvoltura le grandi gomme da 38 pollici su qualunque percorso. 

La scelta di una vecchia Toyota per il 4×4 hard ha premiato il suo proprietario che ha deciso di donarle una seconda vita. Anziché comprare un veicolo già elaborato, in questo caso ci si è cuciti addosso la vettura secondo i propri gusti, accompagnati nelle scelte da esperti professionisti del settore.

Nonostante la preparazione non sia ancora terminata i risultati sul campo parlano da soli con prestazioni, in termini di motricità e trazione, superiori a 4×4 ben più costosi. 

DETTAGLI TECNICI

Il nuovo motore BMW tipo 306D1 (M57D30), proveniente da una berlina 530d, è un 6 cilindri in linea turbodiesel common rail di 3 litri, che sviluppa di serie una potenza massima di 193 cavalli a 4.000 giri. Al momento il motore non presenta modifiche se non per l’impianto di scarico che è stato reso più diretto e più corto, l’adozione di un intercooler dell’Alfa Romeo 155 (quello BMW,infatti, si era danneggiato durante l’acquisto) e di uno snorkel. Però, dato che i cavalli non bastano mai, a breve la turbina di serie lascerà il posto ad una Garrett CMT Serie Gialla maggiorata.
Per accoppiare il propulsore al cambio Toyota il preparatore Stocchi ha tagliato e saldato insieme due campane della frizione. L’abbinamento con il ripartitore-riduttore originale della Land Cruiser, tuttavia, non risulta adeguato all’accresciuta potenza disponibile, perciò nei prossimi mesi verrà sostituito con un elemento Atlas a 3 leve per permettere la scelta della trazione a piacere sull’asse anteriore o posteriore e garantire maggiore affidabilità.
Entrambi gli alberi di trasmissione sono stati costruiti su misura dalla specialista Italgiunti con doppia crociera sia lato ponte che riduttore.
Entrambi i ponti derivano da un Nissan Patrol GR Y61. Prima dell’installazione sono stati aggiornati con differenziali ARB bloccabili al 100% e, solo per l’anteriore, semiassi e giunti omocinetici rinforzati Longfield.
Le sospensioni prevedono nuovi elementi long arm regolabili realizzati in acciaio ad alta resistenza. Per realizzare il passo di 100 pollici tutti gli attacchi sono stati opportunamente ricollocati. Lo schema prevede, all’avantreno, tre puntoni (con il terzo braccio che va a fissarsi sopra la boccia del differenziale) più barra Panhard e, al retrotreno, due puntoni inferiori più triangolo superiore.
L’assetto è stato rialzato complessivamente di 10 cm montando molle anteriori Toyota e posteriori Jeep TJ. Gli ammortizzatori della ORAP sono a gas, regolabili in compressione ed estensione.
L’impianto sterzante è stato aggiornato tramite nuove barre rinforzate. Data la presenza del terzo puntone la barra di accoppiamento è stata spostata frontalmente. L’ammortizzatore di sterzo è ancora l’originale Toyota.
I cerchi utilizzati sono i Daytona beadlock forniti da Traction 4×4, qui con canale 8 ed ET -35. Le gomme sono le bimescola Maxxis Mud Trepador da 38.5×12.50 R 16, caratterizzate da una fascia di tasselli centrali morbidi per far presa su roccia e ramponi laterali più duri per scavare nel fango.
Il frontale è stato rinforzato con un paraurti specifico della Raptor 4×4 in acciaio tubolare su cui è alloggiato un verricello Superwinch Tiger Shark da 9.500 libbre con cavo tessile da 30 metri. Nella parte inferiore non manca la piastra di protezione per la tiranteria di sterzo in alluminio spesso 10 mm, anch’essa firmata da Raptor 4×4. L’illuminazione è stata potenziata con dei faretti aggiuntivi a LED di sezione quadrangolare e proiettori principali a LED acquistati su eBay.
Sul tetto è fissata una barra a LED della XT Automotive da 240 W e 15.100 lumens.
La modifica della carrozzeria tipo pick up è stata effettuata dalla romana Angelucci 4×4 che ha reperito una nuova cabina e ha effettuato il taglio della lamiera e la successiva chiusura inserendo la paratia posteriore (con oblò) recuperata da un Iveco Daily.
La Angelucci 4×4 si è dedicata anche all’allargamento dei parafanghi per coprire la presenza degli pneumatici maggiorati. Come si può notare, la carrozzeria è stata allargata tramite saldatura di nuove parti metalliche opportunamente sagomate, integrate da una fascia protettiva in gomma.

MODIFICHE E COSTI

Motore BMW 3.0 turbodiesel  1.000

Intercooler Alfa Romeo 155  45

Alberi di trasmissione ant. e post. Italgiunti  1160

Ponti ant. e post. Nissan Patrol GR Y61  1.500

Differenziali ant. e post. ARB bloccabili al 100% 1.600

Semiassi ant. Longfield + giunti HD  915

Puntoni + triangolo post. SS 4×4  2500

Ammortizzatori ORAP a gas regolabili (4) 2.000

Cerchi Daytona beadlock 8×16 ET -35 (4)   330

Pneumatici Maxxis Mud Trepador 38.5×12.50 R 16 (4)  1500

Cabina e trasformazione pick up 2.500

Paraurti Raptor 4×4 tubolare con portaverricello  465

Verricello Superwinch Tiger Shark 9500  950

Piastra paracolpi ant. Raptor 4×4  170

Fari principali a LED (2) 110

Faretti supplementari a LED Traction 4×4   90

Barra a LED XT Automotive  100

Prezzi in euro IVA inclusa, manodopera esclusa

© 4×4 Magazine – RIPRODUZIONE RISERVATA

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