Nissan Navara 2.3 DCI, nuovi orizzonti

Non solo Jeep: il costruttore e preparatore romano amplia il raggio d’azione volgendo lo sguardo ai pick up, veicoli sempre più apprezzati anche in Europa, per i quali sta sviluppando una gamma di accessori dedicata.

Testo e foto di Francesco Fatichenti

Con la progressiva scomparsa dei fuoristrada puri e duri i pick up 4×4, già adorati da decenni in tutto il mondo (USA in testa), si stanno facendo largo anche in Europa, grazie anche all’arrivo di nuovi modelli sempre più performanti, confortevoli, accessoriati e in alcuni casi pure lussuosi, sebbene mantengano (grazie al cielo, è il caso di dire) la struttura da 4×4 tradizionale, con telaio separato e marce ridotte.

Per far decollare le vendite anche in Italia sarà necessario cambiare la normativa che li vede immatricolati solo come autocarri (con tutte le ambiguità che essa comporta), ma già lo scorso anno si è registrato un significativo aumento delle immatricolazioni.

Insomma tutto lascia pensare che, nei prossimi anni, ci troveremo spesso a fare fuoristrada con dei “camioncini”. Le aziende che offrono accessori e/o preparazioni se ne sono ovviamente accorte, e si stanno attrezzando per rispondere alla domanda crescente.

Tra queste c’è la romana Rock’s 4×4, ben nota per la sua specializzazione sulle Jeep, e sulla Wrangler JK in particolare. Infatti il patron Fabrizio Venturini sta creando una linea di accessori dedicata ai vari modelli di pick up in commercio in Europa.

“Però, a differenza delle altre aziende che già commercializzano prodotti per pick up, noi non proporremo soluzioni per il lavoro, ma offriremo accessori studiati per l’utilizzo esclusivamente ludico in fuoristrada, anche impegnativo”, spiega Fabrizio.

Al momento Rock’s 4×4 sta lavorando su una gamma di prodotti per il Nissan Navara, il Renault Alaskan e il Mercedes Classe X, che strutturalmente sono lo stesso veicolo, perché per questi modelli è possibile ottenere i nulla osta che consentono di omologare alcuni accessori.

La filosofia dell’azienda romana, infatti, vuole che gli accessori siano omologabili. “Per i modelli degli altri costruttori valuteremo a seconda delle autorizzazioni che verranno concesse. Ad esempio, se non fosse possibile omologare un paraurti ad uso gravoso, lavoreremo per creare un kit di installazione del verricello all’interno del paraurti originale. Insomma cercheremo di capire bene, caso per caso, le strade che possono essere intraprese” conclude Fabrizio.

La gamma di accessori dedicata al trio Nissan-Renault-Mercedes, attualmente in fase di completamento, includerà paraurti ad uso gravoso anteriore e posteriore, assetto rialzato (con ammortizzatori a taratura fissa o regolabile), barre sottoporta, piastre di protezioni inferiori, un roll bar da cassone che sarà davvero speciale (per ora non possiamo dirvi di più, ma avrà soluzioni inedite fichissime) e perfino una cellula abitativa per camperizzare il veicolo. È ancora presto per parlare di prezzi, ma Venturini ci anticipa che saranno allineati a quelli degli accessori per Jeep. 

In attesa di vedere completata questa nuova linea, non abbiamo resistito alla tentazione di provare e analizzare il grintosissimo Navara che è servito all’azienda romana come base di lavoro, anche se alcuni accessori montati erano dei prototipi.

Le modifiche apportate, tutte omologate (tranne i pneumatici che superano solo per un soffio la tolleranza ammessa del 5% in più della circonferenza di rotolamento), hanno interessato il motore, potenziato di una trentina di cavalli rispetto all’originale, le sospensioni (rinforzate e rialzate di 5 cm) e le protezioni per l’off road, dal paraurti anteriore (con verricello) alle barre sottoporta passando per le piastre inferiori.

Le prestazioni su strada, già elevate di serie, sono rimaste più o meno invariate rispetto all’originale: si tratta di un pick up che sfiora i 200 km/h di velocità massima e può tenere (dove consentito…) con nonchalance velocità di crociera di 160-170 km/h.

La guidabilità e la tenuta di strada sono superlative per un cassonato e, nonostante l’assetto rialzato, il setup studiato da Rock’s 4×4, dalla taratura media, minimizza rollìo e beccheggio, mantenendo comunque un comfort di marcia molto elevato. In fuoristrada questo Navara ci ha sorpreso perché i pochi interventi effettuati hanno aumentato di molto la mobilità.

Certo i limiti imposti dal notevole ingombro (e in particolare dallo sbalzo posteriore molto pronunciato) rimangono, ma l’angolo di attacco e la luce a terra sono migliorati parecchio e, uniti alla generosa coppia motrice, alla superba trazione garantita dalla trasmissione e anche alla consapevolezza di non far danni grazie alle protezioni sottoscocca, permettono di superare ostacoli prima impensabili, al pari di qualsiasi altro fuoristrada con uguale allestimento.

DETTAGLI TECNICI

Il motore Renault 2.3 dCi biturbo, che di serie sviluppa 190 CV, è stato potenziato con un’accurata rimappatura della centralina elettronica, che ha fatto guadagnare circa 30 cavalli in più e una buona dose di coppia ai bassi e medi regimi.
Il nuovo assetto è stato studiato specificamente da Rock’s 4×4, che ha applicato molle fabbricate ad hoc e ammortizzatori monotubo a gas. In questo caso gli ammortizzatori hanno taratura fissa, ma sono disponibili anche in versione regolabile. Gli anteriori sono dei coilover, quindi con molla integrata coassiale che è possibile regolare in altezza per compensare un eventuale aumento del carico. Il rialzo impostato è di 5 cm: all’avantreno è bene non spingersi più in alto, perché i semiassi lavorerebbero troppo inclinati finendo per usurarsi precocemente.
Gli organi inferiori sono protetti da una serie di 4 piastre della Rival in duralluminio spesso 4 mm che si estendono dal paraurti fino al riduttore incluso e sono state modificate per adattarle alla versione europea del Navara. La linea di piastre firmate Rock’s 4×4, nel frattempo, è già pronta. 
Il paraurti anteriore heavy duty deriva da un bumper della Rhino4x4, il cui interno è stato tutto modificato per poterlo montare sulla versione europea del Navara. Costruito in acciaio (da 3 mm per la sezione centrale, da 2 mm per le parti laterali), migliora l’angolo di attacco, in particolare a livello delle ruote. Il preparatore romano è riuscito a mantenere tutti i sensori di serie del Navara, incluso quello del radar. Il paraurti per Navara firmato Rock’s 4×4 è in fase di sviluppo e sarà pronto a breve.
Sia il paraurti che la piastra di supporto del verricello, separata dal paraurti stesso, sono ancorati al telaio tramite dei telaietti di supporto costruiti specificamente da Rock’s 4×4. Il verricello è un Superwinch Tiger Shark da 9500 libbre (4,3 tonnellate) con cavo tessile. La bocca guida cavo è nascosta dietro il supporto girevole della targa. 
Le protezioni sottoporta scatolate, realizzate in acciaio da 3 mm, sono fissate alla carrozzeria e sono predisposte per alloggiare delle luci inferiori. Oltre a difendere dagli urti le fiancate, che su un veicolo dal passo così lungo sono più a rischio, fungono anche da pedane per agevolare l’accesso all’abitacolo.
Le gomme BF Goodrich All Terrain KO2, di misura 265/70 R 17, sono solo leggermente  più grandi delle originali (infatti il tachimetro neanche se ne accorge). Sono montate su dei robusti cerchi in lega Braid 8×17 scampanati. La sporgenza delle ruote è coperta da parafanghini supplementari in materiale plastico modificati per la presenza dello sportellino del serbatoio dell’AdBlue. 

IL PREPARATORE

ROCK’S 4×4

Via del Podere di San Giusto, 29  

00166 Roma

TEL.: 06-61528090

WEB: www.rocks-4×4.it

MAIL: info@rocks-4×4.it

RESPONSABILE: Fabrizio Venturini

© 4×4 Magazine – RIPRODUZIONE RISERVATA

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