Si presenta più grande della Duster, da qui il nome Bigster ovviamente e ha come obiettivo di scalare il mercato dei Suv di taglia media
Dacia continua a sfornare auto agguerrite, pronte a conquistare i mercati di riferimento. Così la Bigster, grazie al prezzo di ingresso, meno di 25.000 euro e a nuove motorizzazioni, tra cui una bifuel benzina-Gpl con sistema mild hybrid.
Con 23 cm in più rispetto alla Duster, la Bigster, con arrivo previsto sul mercato verso la metà del 2025, va intelligentemente a posizionarsi in un segmento che risultava ancora scoperto per la Casa romena: quello dei Suv di medie dimensioni.
L’obiettivo è importante, ma come da anni ci ha abituato Dacia, attraverso la propria filosofia, è quello di proporre auto che valgono la spesa; vetture essenziali abbinate a comfort, tecnologia, a motori Gpl e ibridi.
Il design
Non trascuriamo i fatti: la Bigster è molto simile alla Duster. Prendiamo per esempio i fari anteriori e posteriori o le linee e proporzioni. Ma la creazione di questo modello punta a rendere l’estetica più robusta, lavoro che già è iniziato con la nuova Duster, e qui reso ancora più evidente. Basti pensare alle protezioni sulle fiancate, i paraurti e i passaruote realizzate in materiale Starke, (parzialmente derivante dal riciclo, allo stato grezzo e non verniciato, quindi più sostenibile per l’ambiente).
Troviamo montati sulla Bigster i cerchi in lega da 17 o 18”, di serie. I cerchi da 19” con motivo a Y sono disponibili in opzione nell’allestimento di vertice Journey. Nelle versioni alto di gamma, i clienti possono optare per un’offerta a due tonalità per la carrozzeria, con l’inedita tinta di carrozzeria Indigo Blue tra le principali novità.
Misuriamola
La Bigster è lunga 4,57 metri (23 cm in più della Duster, come detto), larga 1,81 (come la sorellina) e alta 1,71 (2 cm in più), con un passo di 2,70 metri e un vano bagagli da primato nel segmento, 667 litri. Entrambe le vetture si basano sulla piattaforma Cmf-B.
Le differenze
In particolare la Bigster differenzia dalla Duster nella tre quarti posteriore, che per la Bigster risulta “allungata”, per il resto indubbiamente sono figlie degli stessi genitori.
Le motorizzazioni
Le soluzioni dei motori per la Bigster sono molteplici. Sicuramente è presente il mild hybrid (disponibile sia a trazione anteriore che integrale), una bifuel benzina-Gpl con sistema mild hybrid (una novità assoluta, abbinare l’elettrificazione a un’alimentazione di questo tipo) e una full hybrid.
La prima si compone di un’unità endotermica 1.2 tre cilindri in linea turbo benzina da 140 Cv di potenza massima coadiuvato da un sistema a 48 V e cambio manuale a 6 rapporti. Dacia parla di una percorrenza di 17,9 km con un litro di benzina e 129 g/km di CO2.
Lo stesso powertrain è disponibile anche con trazione integrale: in questo caso sviluppa 130 Cv ed è ugualmente supportato da una batteria da 0,8 kWh. Cinque le modalità di guida per la 4×4: auto, snow, mud/sand, off-road ed eco.
E sull’allestimento Extreme è disponibile anche l’Hill Descent Control da 0 a 30 km/h. Spostando il focus sulla prima bifuel mild hybrid, anch’essa si avvale del powertrain sopra descritto, con una potenza di 140 Cv e 1.450 km di autonomia grazie a un serbatoio da 50 litri di benzina e 49 di Gpl. Altra grande novità è la motorizzazione Hybrid 155: sotto al cofano c’è un 1.8 aspirato benzina quattro cilindri in linea da 107 Cv e 170 Nm di coppia.
Questo è coadiuvato da due motori elettrici (uno da 50 Cv e 205 Nm e uno starter/generator ad alta tensione) che vengono alimentati da una batteria da 1,4 kWh (230 V). Trattasi dell’unica Bigster con cambio automatico, il conosciuto Multimode 4+2: quattro marce per l’endotermico, 2 per l’elettrico, per svariate combinazioni possibili volte a rendere il viaggio quanto più fluido possibile.
Un allestimento con tre varianti
Le tre varianti prevedono Essential, Expression e il top di gamma Extreme, il più fuoristradistico.
L’allestimento Extreme prevede tetto panoramico apribile, barre da tetto modulabili, sistema di controllo automatico della velocità in discesa, sistema YouClip 3 in 1 di serie e cerchi in lega da 18”.
L’allestimento Essential prevede, tra le altre cose, cerchi in lega da 17”, barre da tetto fisse, display centrale touch da 10,1”, quadro strumenti digitale da 7”, clima manuale, sensori e parking camera, alzacristalli anteriori e posteriori elettrici.
La Expression aggiunge, tra le altre cose, il clima automatico bizona, il freno di stazionamento elettrico, il sensore pioggia, gli specchietti retrovisori ripiegabili automaticamente ed il divano posteriore frazionabile 40:20:40.
In conclusione, se anche andassimo a considerare futuri competitor cinesi, che stanno proponendo auto di grandi dimensioni a prezzi piuttosto bassi, la Bigster sarebbe comunque destinata al successo. Questo perché i competitor asiatici incontrano difficoltà ad entrare nel mercato europeo, mentre Dacia ha messo la bandierina già vent’anni fa.