All’origine fu Renault Scenic RX4, ancora non si parlava di SUV ma di un settore ancora più intermedio: un MPV (Multi Purpose Vehicle) si direbbe, ma con tutte le carte in regola!
di Marco Silvestri
A sbirciare tra l’usato si trova ancora qualcosa, anche di valido, magari pochi chilometri, soprattutto se benzina, con la classe di inquinamento più tollerata… Fatto sta che se si vuole cercare un mezzo effettivamente strategico, questo modello è da tenere in considerazione. L’ho tirato fuori dal bagaglio di ricordi lo Scenic RX4, quando gli ambienti stradali non erano così perfezionati, quando, sopra ogni cosa, andare in off-road era permesso oltreché godibile. Ben 140 cavalli di potenza il benzina, su un body da monovolume. A settembre del medesimo anno di messa in commercio, il 2000, usciva anche la seconda motorizzazione: un 1.9 litri DCI (turbodiesel common rail) con 105 cavalli e una coppia di 200 Nm leggermente superiore all’aspirato ma che permetteva ottimi spunti.
Questo, dunque, il regalo per il nuovo millennio da parte di Renault per la sua clientela di sempre nonché la nuova a venire. Gli allestimenti, due, caratterizzano la spesa totale del mezzo che partiva dai 45.400.000 di lire per la versione BASE, ai 47.700.000 per la versione PACK dei modelli benzina; è di un 1.500.000 lire il sovrapprezzo per il modello motorizzato Diesel.
Il progetto deriva dal modello di serie al quale è stato integrato il giunto della trazione dopo aver modificato, ovviamente, il retrotreno, ora con ponte a ruote indipendenti. Tante accortezze estetiche rendono questo modello di forte appeal. Ora è più lunga e larga grazie ai bordi dei passaruota in plastica in tinta (non verniciati), una ottima cornice che si unisce anche alle minigonne sottoporta e ai fascioni bombati sulle stesse portiere. I cerchi da 16 con ampia spalla e gomme fuoristradistiche da 215/65 alzano da terra la vettura oltre i 12 cm e le permettono un approccio anteriore di 30° e un angolo di uscita di 36°.
Degno di nota è il portellone con ruota di scorta sospesa e col relativo lunotto divisi in 2 orizzontalmente e apribili a piacimento, separatamente. Steyr Daimler Puch ha curato per Renault il sistema di trazione integrale “permanente”, tra virgolette, perché non ci sono ridotte al cambio sebbene abbia una prima marcia molto corta, e non si possono bloccare i differenziali; tuttavia, per la verità, si tratta di un sistema di occorrenza perché viene fornito il 100% della trazione alle ruote posteriori che non hanno perso aderenza sullo sconnesso; per il percorso “liscio” senza accidenti, il sistema rimane in tensione al minimo del giogo.
Non manca il sistema antipattinamento dinamico delle ruote. All’interno si possono trovare dotazioni e optional di ogni utilità come 4 airbag, climatizzatore manuale, servosterzo, alzacristalli elettrici anteriori e posteriori, l’autoradio; all’esterno i fendinebbia, doppio tetto apribile, il bull-bar e i cerchi in lega.
Dai vari test che si trovano su internet questo mezzo “vintage” mostra una personalità degna di attenzione e con un prezzo all’usato di circa 2.500-3.000 euro.
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