Romanian Baja – NUOVO ORIZZONTE

La gara rumena, molto ben organizzata da uno staff guidato da un “veterano” italiano, continua a crescere in qualità e numero di partecipanti, anche quelli provenienti dall’Italia.  Sempre lunga e dura, anche l’ultima edizione ha convinto e divertito tutti

Conosciuta fino allo scorso anno come Baja 500 Romania, con l’edizione 2019 (la quarta) la gara rumena di cross country rally ideata e organizzata dall’italiano Maurizio “Iccio” Bordon insieme alla compagna Diana Butoi e a Ionut Davidescu si è fregiata di un nuovo nome, Romanian Baja. Il già buon livello qualitativo della competizione è ulteriormente cresciuto, così come è aumentato il numero di partecipanti, tra cui figuravano alcuni nomi importanti del circuito internazionale e diversi equipaggi italiani. Anche quest’anno i concorrenti italiani erano tesserati ACSI, l’ente di promozione sportiva italiano che per i propri associati ha istituito il Trofeo ACSI Motorsport Rally Raid. Peccato per la defezione, all’ultimo momento, del folto gruppo di iscritti ungheresi dovuto a una questione politica tra i due Stati.

Dopo il prologo che si è svolto venerdì 28 giugno nei dintorni di Buzau, la cittadina di partenza e di arrivo della gara, il sabato i 52 concorrenti (tra auto, SSV, moto e quad) sono partiti di buon mattino per affrontare i 538 chilometri del percorso, da coprire entro il tempo massimo di 13 ore. Rispetto all’anno scorso il tracciato di gara ha offerto paesaggi un po’ diversi, peraltro molto belli, con parecchia montagna (e quindi salite e discese) e meno pianura dove, però, in una specie di steppa, era prevista molta navigazione con alcune note a CAP. Le condizioni meteo sono state ideali, ma le piogge dei giorni precedenti avevano lasciato fango ovunque. I cechi Miroslav Zapletal e Marel Sykora, con il loro potente Hummer H3 V8, hanno dominato la gara senza lasciare chance agli inseguitori. Subito dopo lo start, infatti, hanno cominciato a prendere una velocità impressionante, da rally-raid nel deserto: la loro media è stata superiore ai 150 km, con punte di 170 km/h per molti chilometri. Tanto che, dopo i primi 100 km, avevano distaccato di 20 minuti il secondo veicolo, un SSV veloce, e in alcuni tratti il distacco è salito anche a un’ora! “Quest’anno ho cercato di alternare tratti parecchio veloci a tratti più tecnici, in salita e in discesa, per cercare di rallentare il ritmo dei veicoli, e credo di essere riuscito a offrire una buona media divertendo i piloti, che per la stragrande maggioranza hanno apprezzato questa scelta” dice Bordon. “Nonostante questo, i cechi hanno corso a una velocità che in certi momenti mi ha seriamente preoccupato. Il percorso, poi, era impegnativo a livello tecnico nel suo complesso, molto guidato, ma non “scassa macchine”, infatti abbiamo registrato meno rotture meccaniche”. Apprezzatissimo è stato anche il road book, giudicato perfetto da tutti gli equipaggi. “Non è stato semplice mettere a punto un road book così preciso perché il percorso è molto lungo ma, più che altro, siamo stati costretti a cambiarlo quattro volte negli ultimi due mesi perché le alluvioni avevano distrutto diverse strade e fatto crollare dei ponti” dice Bordon.

Tra le auto, alle spalle di Zapletal-Sykora si sono piazzati due equipaggi bulgari, Minchev-Nikolov e Tsintsov-Tonev. Quarto posto per gli italiani Giorgio Bertoni e Stefano Fabiano, alla loro terza partecipazione alla baja rumena, con un proto su base Mitsubishi L200. “Abbiamo fatto tesoro dell’esperienza fatta nelle precedenti edizioni” dice Bertoni. “L’anno scorso avevamo preso qualche penalità di troppo superando i limiti di velocità imposti, che in un percorso come questo sono fondamentali (nell’attraversamento dei centri abitati bisogna rispettare i 50 km/h e talvolta anche i 30), inoltre avevamo patito qualche problema meccanico, quest’anno invece la macchina è stata perfetta, anche se è arrivata un po’ provata come è giusto che sia dopo quasi 550 km di gara, e il mio navigatore non ha sbagliato una nota, sebbene la navigazione fosse ancora più complicata perché c’erano alcune note con bussola. Ci siamo divertiti, anche se la gara è stata davvero lunga e dura. In particolare la prima parte del percorso, in montagna, presentava delle discese che erano diventate molto scivolose a causa del fango e infatti lì abbiamo avuto problemi tutti, si faceva fatica a tenere la macchina dritta, bisognava dosare bene il gas. Poi, come sempre, l’altro aspetto probante di questa gara è la durata: partire alle 6 del mattino e arrivare alle 7 di sera, facendo solo pochi minuti di sosta, è impegnativo”. “Devo fare i complimenti a Giorgio perché quest’anno non mi ha mai detto “sono stanco, non ce la faccio più”, insomma ci ha messo un bell’impegno” dice Fabiano. “Il quarto posto assoluto delle auto e il primo tra gli italiani, per due gentleman driver come noi, è un bel risultato. Abbiamo preceduto vetture con ben più cavalli della nostra, questo dimostra che avere un buon affiatamento, un buon passo e esperienza sulle spalle, che ti fa evitare di perderti, alla fine dà i suoi frutti”.

Al settimo posto, secondi degli italiani, si sono classificati Andrea Alfano e Carmen Marsiglia su una Suzuki Vitara di serie, alla loro prima partecipazione alla gara rumena. “È stata una gara bellissima e faticosissima. Anche perché non avevamo  la vettura adatta” dice Alfano. “Abbiamo sofferto per mancanza di gasolio: ad un certo punto, tra una tappa e l’altra, siamo quasi rimasti a secco: abbiamo raggiunto il distributore con solo mezzo litro di gasolio rimasto nel serbatoio! Fantastico il pubblico, ovunque c’erano bambini facevano il tifo, è stata la cosa più bella”.

Già una settimana dopo la conclusione della quarta edizione l’organizzazione ha cominciato a fare lo scouting del percorso 2020, sempre nella provincia di Buzau. “Siamo innamorati di questo territorio” dice Bordon “anche perché ormai abbiamo stretto un rapporto di collaborazione talmente buono con le autorità locali che sarebbe sciocco cambiare zona. Ho “consumato” quasi tutti i chilometri disponibili, però rimangono ancora due porzioni di montagna da sfruttare, poi tra due anni vedremo cosa fare”. Noi l’anno prossimo torneremo di certo, e voi?

CLASSIFICA ASSOLUTA AUTO

  1. Zapletal-Sykora (CZE) Hummer H3 8h32’49”
  2. Minchev-Nikolov (BG) Mitsubishi Proto 10h16’56”
  3. Tsintsov-Tonev (BG) Mitsubishi Pajero 10h51’50”
  4. Bertoni-Fabiano (IT) Mitsubishi Proto 11h01’50”
  5. Vujosevik-Djurovici (SRB) Jeep Cherokee 11h21’06”
  6. Ourednicek-Baculik (CZE) Ford Ranger 11h28’16”
  7. Alfano-Marsiglia (IT) Suzuki Vitara 11h28’18”
  8. Cangi-Manfredini (IT) Nissan Murano 12h02’43”
  9. Camporese-Cavinato (IT) Toyota 12h25’05”
  10. Cau-Tironi (IT) Mitsubishi Pajero Evo 13h02’27”

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