L’allestimento di queste due 4×4 è finalizzato al salvataggio di vite umane in zone e situazioni pericolose. Il proprietario è il responsabile del nucleo di Protezione Civile all’interno della Federazione Italiana Nuoto
testo e foto Lorenzo Gentile
Roberto Sgrò sembra ancora un ragazzone. Il fisico alto e robusto e lo sguardo penetrante infondono subito sicurezza. Un fattore importante per chi opera per salvare la vita altrui. Romano di nascita, dal 2004 Roberto è fortemente impegnato con la Federazione Italiana Nuoto, in cui ricopre il ruolo di responsabile della sicurezza sia terra che in acqua, nella Sezione Salvamento.
Questo gruppo della Federazione è chiamato ad effettuare interventi importanti, specialmente durante il periodo estivo in cui è ovviamente maggiore l’avvicinamento all’acqua da parte dei bagnanti. “8.000 km di coste e 3.000 piscine sono un enorme patrimonio” leggiamo nella presentazione della sezione sul sito della FIN. Per la quale questo patrimonio “significa doveri e opportunità”.
I doveri sono contribuire alla sicurezza nella balneazione; diffondere la cultura dell’acqua come prevenzione e consapevolezza; formare addetti altamente qualificati e studiare e diffondere strumenti, comportamenti, tecniche finalizzati alla sicurezza e al soccorso nella balneazione e nell’emergenza da alluvione o esondazione.
Sgrò e il suo affiatato team sono dunque chiamati ad operare negli ambiti del turismo, per garantire prevenzione e sicurezza sulle coste, sui laghi, sulle piscine pubbliche; delle manifestazioni sportive, fornendo il supporto ai servizi organizzativi e di primo soccorso; della Protezione Civile, grazie all’elevatissima qualificazione che viene acquisita con i vari livelli di formazione, dal “nuoto per salvamento” al soccorso nelle acque “vive” dei torrenti e in caso di alluvioni o calamità naturali aventi a che fare con l’acqua.
In questi frangenti il gruppo, composto da non meno di dieci persone, mette in pratica le tecniche e le abilità acquisite nel corso di salvamento, insieme all’utilizzo di particolari mezzi come le moto d’acqua o i quad. Questi ultimi, in particolare, vengono utilizzati parecchio, specialmente sulle spiagge, per lo spostamento di gommoni o feriti, in quanto grazie alle loro ridotte dimensioni hanno un impatto sull’ambiente meno forte rispetto a una 4×4.
Le competenze di Sgrò sui quad sono di prim’ordine: cinque anni fa è diventato istruttore della Federmoto e si è formato proprio per introdurre questi particolari mezzi nel settore del salvamento acquatico. Ma tra i veicoli a quattro ruote motrici un posto d’onore spetta anche alle due auto che vedete fotografate in queste pagine.
La scelta di due Land Rover non è casuale perché Roberto è da sempre un appassionato del marchio britannico (ne ha avuti ben dodici modelli diversi, tutti superbamente allestiti). Una vera chicca del suo curriculum motoristico è l’aver posseduto una Discovery 300 del Camel Trophy, che prese parte all’edizione in Mongolia nel 1997, affidata al team greco.
La Discovery e la Defender del servizio sono due mezzi di vitale importanza per le attività di salvataggio svolte da Roberto: oltre al semplice trasporto dei materiali e degli uomini, le due Land risultano fondamentali per l’alaggio e il varo di gommoni e moto d’acqua da riva, in zone che spesso presentano terreni cedevoli come sabbia e fango.
L’ESTERNO E L’INTERNO
Per far fronte alle più svariate richieste di soccorso a cui i membri della Protezione Civile sono spesso chiamati a rispondere, l’allestimento di queste due Land Rover è stato attentamente curato in ogni dettaglio.
Sulla Defender 110, ad esempio, troviamo un allestimento completo di protezioni fornite dalla Raptor 4×4. La parte frontale è stata debitamente rinforzata tramite un nuovo paraurti con sezione tubolare [1], le griglie parafari (accessorio originale Land Rover), il rivestimento di alluminio mandorlato di rinforzo per il cofano, la piastra paratiranteria in alluminio e l’immancabile verricello, nello specifico un Superwinch da 9.500 libbre con cavo tessile.
Sempre della Raptor sono poi il roll bar esterno, sui cui sono fissati quattro faretti supplementari di profondità, le pedane laterali [2] e la protezione per il differenziale anteriore. La parte posteriore dell’auto non è certo stata dimenticata: vi troviamo i cantonali laterali, necessari per proteggere un punto debole della Defender, il cancello porta ruota di scorta, le griglie in metallo di protezione dei fanali, un faretto da lavoro e la piastra per il serbatoio del carburante [3]. Da segnalare anche la presenza di un gancio di recupero, necessario per le varie operazioni di spostamento dei mezzi impantanati.
Per i pneumatici la scelta è ricaduta sugli inossidabili BF Goodrich Mud Terrain, qui nella misura 255/85 R 16, calzati su cerchi in acciaio della Raptor leggermente scampanati.
Per la Discovery 2 è stata scelta una preparazione più semplice e per certi versi più “rustica” ma comunque funzionale all’utilizzo lavorativo a cui è destinata l’auto. Fa piacere notare, oltretutto, che nonostante i suoi 16 anni e 165.000 km sulle spalle, questa Discovery si presenta ancora in ottima forma, con una carrozzeria priva di graffi e ammaccature e, come la sorella Defender, impreziosita dai loghi di soccorso e della FIN.
Entrambi i paraurti originali hanno lasciato il posto a nuovi elementi in acciaio di costruzione artigianale, più robusti e sagomati per ridurre gli ingombri. All’anteriore, ben protetto da un’apposita cover in materiale plastico, è alloggiato il verricello Warn 9.5, anch’esso caricato con cavo tessile [4].
Il vistoso, quanto pratico, portapacchi è il modello realizzato da Africaland [5]. Esso è sfruttato anche come supporto di 4 fari di profondità della Maxtel e di un faretto da lavoro posteriore. Decisamente ben protetto il sottoscocca grazie all’applicazione di piastre per la tiranteria, il cambio-riduttore [6], per i differenziali e per il serbatoio.
Quest’ultima è di fabbricazione artigianale, in quanto data la presenza del gancio di traino originale, si è reso necessario costruirne una apposita [7]. Per i pneumatici la scelta è caduta sempre su BF Goodrich, questa volta modello All Terrain. “La scelta migliore” dice Sgrò “per l’utilizzo della vettura sulla spiaggia”. Per quanto riguarda gli interni, se quelli della Discovery sono rimasti completamente di serie, tranne che per l’eliminazione dei sedili posteriori per far spazio ai carichi ingombranti, sulla Defender notiamo alcuni degli accessori classici utilizzati dalla squadra di soccorso.
Nel bagagliaio sono infatti riposti con ordine salvagenti e caschetti, oltre ad un gruppo elettrogeno, una borsa con tutti gli accessori per il primo soccorso ed un estintore [8]. L’unica modifica effettuata in cabina riguarda il volante, sostituito con un modello sportivo in pelle della Momo [9].
IL MOTORE E LA TRASMISSIONE
La preparazione di questi due Td5 è stata affidata alle esperte mani di Simone Galli, titolare della Multi Car 4×4 di Pomezia. La Defender 110 [1] sviluppa ora una potenza complessiva di ben 160 cavalli, grazie ad un nuovo impianto di scarico sportivo costruito ad hoc [2], un kit per l’eliminazione della valvola EGR e una completa rimappatura della centralina elettronica.
L’aspirazione, oltre che di un nuovo snorkel della Raptor, beneficia anche di un filtro dell’aria ad alte prestazioni della K&N. Per assecondare al meglio l’utilizzo di tutti i servizi di bordo, all’interno dell’abitacolo trovano posto due nuove batterie rinforzate Optima YellowTop. Infine tutte le parti interne del motore sono state trattate con l’additivo Nano Engine Blue Prime, che crea uno strato di rivestimento protettivo che allunga la durata del propulsore nel tempo.
Per il propulsore della Discovery [3] le scelte sono simili, infatti anche qui si arriva ad una potenza vicina ai 160 cavalli, ottenuti grazie ad una nuova rimappatura, uno scarico sportivo più libero realizzato artigianalmente, l’eliminazione dell’EGR e il filtro K&N unito allo snorkel della Mantec.
Visti i chilometri percorsi, anche qui si è intervenuti con il trattamento ceramico degli organi interni del propulsore. Per la trasmissione le modifiche sono state poche visto che le due auto non vengono impiegate in percorsi off road impegnativi. Sulla Discovery non si è toccato nulla, in quanto il proprietario ritiene sufficiente il controllo elettronico della trazione montato di serie, mentre sulla Defender sono stati montati un differenziale posteriore bloccabile al 100% della ARB con annessi nuovi semiassi rinforzati della Ashcroft e un nuovo albero di trasmissione anteriore con doppia crociera in uscita dal riduttore [4].
LE SOSPENSIONI, LO STERZO E I FRENI
Ad elevare le performance sia su strada che in fuoristrada di queste due Land Rover provvedono i pregevoli assetti rialzati della Terrafirma, forniti dalla ALB Ricambi di Ravenna, da anni specializzata, grazie ad un qualificato team, nella fornitura di accessori e ricambi per tutti i modelli Land Rover.
Nello specifico, sulla Defender troviamo un kit di rialzo completo da 5 cm composto da ammortizzatori Big Bore idraulici e molle da carico medio [1]. Sempre Terrafirma sono poi i nuovi puntoni anteriori [2]
e posteriori [3] dotati di boccole in poliuretano rinforzate. L’upgrade è proseguito anche a livello dello sterzo, dove i componenti originali hanno lasciato il posto ad altri più resistenti della Terrafirma: parliamo delle due barre [4] e dell’ammortizzatore maggiorato. Anche l’impianto frenante è stato migliorato con l’utilizzo di nuovi tubi aeronautici più lunghi, anch’essi forniti da ALB Ricambi.
Il rialzo del corpo vettura della Discovery, invece, è stato ottenuto sia mediante un body lift artigianale di 5 centimetri, effettuato con l’interposizione di una serie di rondelle di metallo [5], che con il rialzo delle molle. All’avantreno troviamo molle rinforzate + 5 cm fornite da ALB Ricambi [6], mentre al posteriore si è preferito lasciare le sospensioni pneumatiche originali, “ingannando” però i sensori per farle rimanere nella posizione di guida più elevata, così da pareggiare il rialzo con l’anteriore.
Per massimizzare la stabilità, anche qui gli ammortizzatori originali sono stati sostituiti con i Big Bore della Terrafirma. A livello di sterzo troviamo un nuovo ammortizzatore maggiorato della Old Man Emu, mentre nessun intervento è stato effettuato sull’impianto frenante.
IN CONCLUSIONE
Così uguali, così diverse. Si può sintetizzare così l’essenza di queste due Land Rover, votate e allestite per compiere una nobile missione: aiutare il prossimo. Un compito che entrambe le 4×4 britanniche hanno sempre svolto con le massime efficienza e affidabilità, grazie anche alla scrupolosissima manutenzione a
cui vengono sottoposte dal proprietario. Se i due propulsori hanno ricevuto delle cure praticamente identiche, che ora ne permettono un migliore sfruttamento a tutti i regimi di rotazione, gli altri reparti differiscono in modo sensibile.
Sulla Defender, che evidentemente è la vettura destinata al lavoro più “sporco”, notiamo una maggiore completezza e una cura maggiore nell’allestimento esterno, per il quale sono stati utilizzati accessori di qualità e nessuna soluzione artigianale. Ad ogni buon conto, sebbene un po’ spartane, le realizzazioni artigianali che troviamo sulla Discovery a livello di paraurti e di body lift si sono dimostrate sempre funzionali e affidabili. Anche la trasmissione e le sospensioni sono state maggiormente curate sulla 110.
Sulla Discovery l’assetto è stato ottimizzato solo in parte e la mancanza di almeno un differenziale bloccabile al 100% si è fatta sentire durante la nostra prova, quando abbiamo impegnato l’auto su una
collinetta di terra e si è trovata in evidente difficoltà di avanzamento.
Tuttavia non dobbiamo dimenticare il vero scopo per cui queste due auto sono state preparate, ovvero il soccorso. Tutto ciò che serve per incrementare la mobilità delle vetture, per trasportare materiali o movimentare attrezzature è stato installato.
Abbandoniamo quindi le fantasie fuoristradistiche a cui siamo solitamente abituati e immaginiamo queste due Land al lavoro su una spiaggia per spostare su un carrello una moto d’acqua, oppure in una città divenuta improvvisamente irriconoscibile a causa di un violento acquazzone. È in casi come questi che la
Defender e la Discovery di Sgrò sanno dire la loro!
DEFENDER 110
Rimappatura centralina elettronica motore Multi Car 4×4—–550
Kit rimozione valvola EGR Td5 Raptor 4×4- – – – – — – – – – – – – 54
Snorkel Raptor 4×4 – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 168
Scarico sportivo completo Multi Car 4×4 – – – – – – – – – – – – – 560
Filtro aria sportivo K&N- – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 64
Differenziale post. ARB bloccabile al 100% – – – – – – – – – – – – 899
Compressore aria ARB a due vie – – – – – – – – – – – – – – – – – — 175
Albero trasmissione ant. a doppia crociera- – – – – – – – – – – — 449
Semiassi post. rinforzati Ashcroft (2)- – – – – – – – – – – – – – – – 389
Batteria Optima YellowTop (2)- – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 650
Kit assetto rialzato Terrafirma + 5 cm- – – – – – – – – – – – – – – – 680
Puntoni ant. e pont. rinforzati Terrafirma – – – – – – – – – – – – – – 650
Paraurti ant. in acciaio tubolare con porta verricello Raptor 4×4- – – – – 399
Verricello Superwinch Talon 9500 + cavo tessile- – – – – – – – – – – – – – 1.299
Protezione mandorlato cofano 3 mm Raptor 4×4- – – – – – – – – – – – – – – 84
Piastra paratiranteria Raptor 4×4- – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – — 109
Piastra serbatoio Raptor 4×4 – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 145
Paradifferenziale ant. Raptor 4×4- – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – — 24
Pedane paracolpi tubolari Raptor 4×4 (2)- – – – – – – – – – – – – – – – – – – -169
Gancio traino “Gold” Raptor 4×4- – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 39
Cantonali tipo A Raptor 4×4- – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 195
Roll bar a gabbia Raptor 4×4- – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 1.956
Cancello porta ruota di scorta Raptor 4×4- – – – – – – – – – – – – – – – – – – 239
Pneumatici BF Goodrich Mud Terrain 255/85 R 16 (4)- – – – – – – – – – – 1.126
Cerchi in acciaio Tyrex 7×16 ET +8 (4) – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 220
Volante sportivo Momo- – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 85
DISCOVERY 2
Rimappatura centralina elettronica motore Multi Car 4×4- – – – – – – – -550
Kit rimozione valvola EGR Td5 Raptor 4×4- – – – – – – – – – – – – – – – – – – 54
Filtro aria sportivo K&N- – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – — 64
Snorkel Mantec- – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 382
Scarico sportivo completo Multi Car 4×4 – – – – – – – – – – – – – – – – – – 450
Molle ant. rinforzate + 5 cm ALB Ricambi (2) – – – – – – – – – – – – – – – – 70
Ammortizzatori Terrafirma Big Bore (4)- – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 240
Paraurti ant. in acciaio artigianale – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 300
Paraurti post. artigianale – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – -300
Verricello Warn CE 9.5 XP- – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – -1.494
Portapacchi Africaland – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 750
Piastra paratiranteria Raptor 4×4- – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – — 116
Piastra cambio e riduttore – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 85
Piastra serbatoio artigianale- – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 90
Pneumatici BF Goodrich All Terrain 235/75 R 16 (4)- – – – – – – – – – – – 440
Cerchi Tyrex 7×16 ET+8 (4)- – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – -276
Ammortizzatore di sterzo Old Man Emu- – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 139
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Via della Solfarata, 130 – 00040 Pomezia (RM)
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Referente: Simone Galli
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