…I duri iniziano a giocare. Quando un fuoristrada di serie, per quanto preparato, non basta più, chi ne è capace si arma di santa pazienza e si costruisce un mezzo con le proprie mani che soddisfi le sue esigenze. Questo proto, che a prima vista sembra costruito in USA, è uno strepitoso esempio di costruzione artigianale, con le carte in regola per destreggiarsi sui più duri campi di gara ed un fascino unico
Testo e foto di Lorenzo Gentile
PRO
– Estetica accattivante
– Motore “bomba”
– Trasmissione granitica
CONTRO
– Visibilità posteriore limitata
– Filtro aria molto esposto
– Peccato “rovinarlo” in gara
IL PREPARATORE
Giovanni D’Aquino di Guidonia Montecelio, in arte “Jhon”, si è da poco messo in attività nella realizzazione di prototipi e nella preparazione di veicoli 4×4. Per ulteriori informazioni potete contattarlo al n. 329-0463103.
Sembrerà strano ai più ma questo prototipo ha visto la luce dentro il garage di una semplice casa. Certo si tratta di un garage attrezzatissimo (con tanto di cucina sul retro), resta il fatto che realizzare un’opera d’arte del genere senza avvalersi di un’officina specializzata è stata un’impresa ardua. Opera d’arte è la parola adatta, specialmente se si ha la possibilità di avvicinarsi per vedere dal vivo questo vero e proprio mostro. Le saldature, la verniciatura, la qualità dei componenti montati, la viteria utilizzata (solo un esempio: i dadi delle ruote sono in ergal) e l’originalità di alcune soluzioni scelte, come l’apertura degli sportelli ad ala di gabbiano, rendono tutto l’insieme un unicum quasi inconcepibile per tutti i normali fuoristradisti della domenica.
Dopo un anno di lavori e tanti intoppi, alla fine Giovanni D’Aquino, romano di Montecelio (già autore di una impressionante Jeep YJ) ce l’ha fatta, mettendo a tacere i tanti che ne criticavano le possibilità. L’idea di partenza, per guadagnare tempo, era acquistare il telaio nudo negli States, dove ci sono parecchi specialisti del settore, ma purtroppo tale operazione non è andata a buon fine. A quel punto Giovanni ha deciso di iniziare ad operare per conto suo, considerato anche il fatto che aveva le necessarie competenze per farlo.
La realizzazione del telaio tubolare in acciaio E355 (derivato dal cromo molibdeno) ha richiesto i maggiori sforzi ma, una volta realizzato, l’allestimento ha seguito uno schema preciso. Giovanni infatti è un profondo conoscitore del fuoristrada estremo, dato che ha elaborato un Wrangler ed un Patrol piuttosto pesantemente e partecipa regolarmente a raduni di spessore nella zona intorno a Roma. Molti dei componenti come i puntoni, il serbatoio, i pannelli della carrozzeria e le protezioni inferiori sono stati realizzati artigianalmente con il CAD. Gli accessori di contorno sono stati acquistati dagli specialisti del settore presenti in Italia e con pazienza allestiti sul prototipo.
Il primo test sul campo è stato quello in occasione del nostro servizio fotografico, in cui lo stesso proprietario ha dovuto effettuare vari giri di prova per prendere la mano con le dimensioni del veicolo e con l’esuberante potenza del motore V8 Vortec di 6 litri da 400 cavalli.
Nonostante i ponti Unimog, la rapportatura non risulta così corta come ci si aspetterebbe, tant’è che la vettura è capace di ottimi allunghi (nel nostro test non siamo mai riusciti a inserire la quarta!).
Inoltre, a dispetto della mole imponente e le gomme da 42 pollici, una volta che ci si è “presa la mano” la confidenza con il pedale del gas arriva subito e in un attimo si è in grado di creare alle spalle un nuvolone di polvere, portando questo proto ad alte velocità con disinvoltura grazie alle geometrie e alla taratura indovinate delle sospensioni, che promuoviamo a pieni voti anche nei passaggi tralistici. Questi ultimi all’inizio devono essere valutati con attenzione per via della limitata visibilità posteriore (aspetto risolvibile con la presenza di un buon navigatore).
La potenza del motore, che risponde sempre con prontezza ad ogni regime, fa il paio con la robustezza generale dei componenti installati. I ponti a portale e la trasmissione di prima qualità appaiono decisamente in grado di sopportare ogni strapazzo di gara. Proprio in previsione di un utilizzo agonistico (che speriamo avvenga presto, ché siamo curiosi di vedere questo proto portato al limite delle sue capacità) Giovanni è intenzionato a montare il ponte sterzante posteriore, in modo da avere la massima mobilità possibile anche in spazi super ristretti.
L’elaborazione nel complesso è da promuovere appieno, essendo realizzata con un alto tasso di artigianalità ma senza sbavature, destinata esclusivamente al fuoristrada di livello e fatta per durare nel tempo. Ciò che colpisce di questo proto è anche l’indubbia bellezza e l’armonia della forma, caratteristica non frequente in questo tipo di veicoli che spesso badano alla funzionalità a discapito dell’estetica. La linea, impreziosita dalla bandiera a stelle e strisce e dall’aquila dalla testa bianca, rispecchia in pieno il mondo e le tante sfaccettature americane, con i suoi sogni e le sue possibilità, che sono da sempre il vero e unico pallino del proprietario.
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